Il tema dell'Inquisizione romana, negli ultimi dieci anni, è stato oggetto di un attento revisionismo storiografico. Nel panorama scientifico nazionale ed internazionale—partendo dalla consolidata storiografia prodotta dalla metà del XX secolo—nuovi studi hanno indagato, con maggiore attenzione, la prassi giuridico-istituzionale applicata dal Sant'Uffizio per la repressione della devianza e dei fermenti ereticali.

La robusta introduzione di Herman H. Schwedt al volume I Giudici della Fede, il cui spessore consiste nel procedere con un'analisi storica di lunga durata, consente al lettore di entrare in medias res nella questione Inquisizione. Partendo dal 1539 (data associata da Schwedt ai fermenti ereticali presenti a Genova), si procede con l'introduzione di due temi obbligatori. Da una parte, il “delitto di contagio” (Sandulli, 1930) che rinnova il potente binomio paolino “peste del corpo peste dell'anima” (Paolo di Tarso, 1 Cor 11, 19); dall'altra la pretesa dei giudici della fede, proprio per “l'arginarsi della peste...

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