Abstract

Lo scritto si propone di saggiare alcuni aspetti di espressione e di contenuto di quello che – insieme all'Euridice di Rinuccini – va ritenuto il primo “libretto d'opera” (1600). Si considerano l'occasione della messa in scena (con riferimento alla Descrizione di Michelangelo Buonarroti il Giovane), i possibili modelli letterari e la ripresa di motivi propri da parte del poeta, la presenza di eventuali madrigali nel tessuto metrico, il legame tra la messa in scena e le modalità interpretative degli spettatori, e di qui, infine, l'ideologia religiosa che soggiace al trattamento della colpa e del libero arbitrio.

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